lunedì 16 gennaio 2017

Un luogo segreto: Vezzolano.

C'è un posto nascosto, nell'astigiano: nel comune di Albugnano, a nord-est della città di Asti, persa tra le colline, si erge una chiesa solitaria. Si tratta dell'abbazia di Santa Maria di Vezzolano, luogo isolato ma allo stesso tempo al centro di un via vai che collega con tanti sentieri il Sacro Monte di Crea con quella più grande Basilica di Superga, vicino a Torino.
In realtà il termine abbazia è improprio, si tratta di una canonica, ma il luogo è tipicamente abbaziale: sopraelevato, isolato rispetto al resto del mondo. Sembra quasi che debba comparire una processione di monaci da un momento all'altro.
All'origine della costruzione di Santa Maria di Vezzolano c'è una leggenda: Carlo Magno, ben prima di diventare imperatore, durante una battuta di caccia avrebbe incontrato qui tre scheletri usciti da una tomba. Aiutato da un eremita che lo avrebbe indotto a pregare la Madonna, Carlo Magno avrebbe fatto erigere qui un luogo di culto. Storicamente - e qui entra in gioco la storica che è in me che crede più ai fatti che alle invenzioni - è probabile che fosse già lì in epoca longobarda.
Internamente, si tratta di un edificio non molto grande, decisamente meno ampio dell'abbazia di Staffarda, ma ha qualcosa che pochi edifici dell'epoca possono vantare: un intramezzo che divide la navata completamente affrescato, con ancora i colori originali ben visibili, che rappresenta tre fasi della vita di Maria e una serie di patriarchi. Piccola chicca storica: tra i patriarchi è possibile vedere Federico Barbarossa.
Proseguendo lungo la navata, da una porticina sulla destra si accede al chiostro e, da lì, alla sala capitolare. I religiosi hanno abitato questo luogo fino all'età napoleonica e, quando sono entrata nel chiostro, con la luce del sole ormai quasi del tutto sparita e la temperatura sotto lo zero, è stato facile immaginarmeli coltivare il piccolo giardino e camminare nel chiostro.

La qualità delle foto purtroppo non è eccezionale, non avevo con me la mia macchina fotografica, ma si percepisce ugualmente il senso di isolamento. Tuttora la maggior parte dei turisti è composta da viaggiatori, che transitano per l'abbazia percorrendo i tanti sentieri che la collegano ai colli circostanti; l'edificio è circondato da alberi e immerso nella natura, con i suoi suoni e i suoi silenzi. Il bar più vicino è comunque fuori dal complesso abbaziale, anche se è a 5 minuti a piedi. Un posto meraviglioso in cui perdersi.

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