mercoledì 9 marzo 2016

Tutto il male che ci facciamo.


Non scrivo un post da gennaio.
Non sono tranquilla da gennaio.

Ho iniziato un processo di autosabotaggio e quando me ne sono accorta era tardi per recuperare, ora la strada è tutta in salita.
Ho iniziato a volermi colpire, anche fisicamente, perché non ero abbastanza.

Non abbastanza intelligente.
Non abbastanza forte.
Non abbastanza intuitiva.
Non abbastanza creativa.
Non abbastanza interessata.
Non abbastanza dotata.
Non abbastanza adatta.
Non abbastanza.

O al contrario ero troppo.

Troppo amichevole con chi non lo merita.
Troppo maligna.
Troppo precisa.
Troppo puntuale.
Troppo maestrina.
Troppo noiosa.
Troppo ciarliera.
Troppo.

E se ora scrivo questo post non vuol dire che sto meglio. Non vuol dire che la notte dormo serena, né che mi sento un tornado. Non vuol dire che va tutto bene.
Se ora scrivo di nuovo su questo blog vuol dire che sto iniziando a rimettermi in carreggiata. Vuol dire che pian piano, giorno per giorno, ricevo piccole conferme. Vuol dire che la paura - paura di cosa? - sta lentamente andando via, ma non è sparita.
Scrivo questo post per dire a tutti voi lettori, voi che ci siete passati o voi che non sapete cosa voglia dire, che la fiducia in se stessi non è scontata, non è automatica. Non basta dire allo specchio "Sei forte". A me non è bastato.
Non avevo la minima idea di cosa volesse dire questa parola orrenda, oscena: autosabotaggio. Vedevo amiche prede di ansia e tremori, mancanza di respiro e voglia di piangere; le vedevo e pensavo: "Io non capisco". Né ero smaniosa di capire.
Ora so cosa significa aver paura.
So che, se prima agognavo i momenti di solitudine, ora ho paura a rimanere in casa da sola.
Se prima fare la pendolare in amore mi bastava, ora agogno il fine settimana come l'aria perché rivedere lui mi fa stare bene, almeno per qualche ora.
Se prima potevo fare tutto, ora ho bisogno di aiuto - anche del vostro.
Ma sto risalendo.
La voglia di scrivere ancora qui, in questo mio angolino che nel frattempo ha compiuto un anno - e a cui non ho augurato buon compleanno - è il primo passo verso la vecchia me. La me che amava la sua vita e che era felice di quello che aveva.

Mi rivoglio indietro.

E ci sto lavorando, passo dopo passo.

4 commenti:

  1. Ciao! Hai ragione, la fiducia in se stessi non è per nulla scontata, a volte serve un percorso molto lungo per averla e altre volte ci si arriva con molta fatica. Finché non si passa attraverso questa fase, non si riesce a comprendere fino in fondo cosa significhi. Dalle tue parole traspare molta forza, riuscirai nei tuoi obiettivi, ne sono certa!
    Un abbraccio!

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    Risposte
    1. Lo spero, perché è onestamente una faticaccia!
      Vorrei evitare di ricorrere ad aiuti farmaceutici sinceramente, anche se per gli attacchi di panico pare sia l'unica soluzione -.-"
      Grazie mille per le belle parole, significa davvero molto per me <3

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  2. Ooh Lucrezia! <3 Tutti noi ci siamo: ti aspetteremo sempre!

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