Allora, io chiedo scusa a tutti per le unpopular opinions che sto per esternare, ma sono mooooolto arrabbiata con Benioff e Weiss - i creatori dello show - e un tantino pure con Martin. Ma soprattutto con Benioff e Weiss. Cercherò di spiegare il perché senza sembrare pazza.
Ci sono alcune differenze che trovo personalmente molto piacevoli da guardare - vedasi Jaime "Prince Charming" Lannister che salpa alla volta di Dorne in compagnia di Federica la Mano Amica e del mercenario Bronn - perché aggiungono pepe alla storia, danno spazio a quei personaggi che ormai abbiamo imparato ad amare e onorare in ricchezza e in povertà. Ci sono altri cambiamenti poco importanti, che possiamo accettare o meno, ma che non apportano sostanziali cambiamenti alla trama per il momento - come il ritorno di Jaqen H'ghar, in particolare con Tom Wlaschiha che io amo molto di più dell'attore che lo interpreta alla fine della season 3, un cesso raro. Ma ce ne sono altri che porco demonio ladro proprio non si possono vedere.
DORNE
Siamo arrivati ormai a metà della season 5. Ora, io mi rendo conto che forse sono lievemente di parte perché sono innamorata di Doran Martell, ma dov'è finita la storyline a Dorne? In tal senso mi esprimo per due ragioni. 1) siamo ormai a 5 episodi su 10 e a Dorne ci avremo passato sì e no tre minuti, quindi scusate ma gli spettatori non hanno nemmeno il tempo di capire chi è sta gente; 2) mancano così tanti personaggi che la storia risulta irrimediabilmente stravolta. Dov'è Arianne? Ma sì, tagliamola, tanto oltre ad essere una figa da paura è anche fondamentale per la questione Myrcella. E dov'è quello sfigato cronico di Quentyn, che per quanto lo odiassi mi da fastidio che manchi? Allora, io sono la prima ad ammettere l'inutilità assoluta di Quentyn Martell nella macrostoria, ma la scena in cui gli capita quel che gli capita, diciamolo, sarebbe stata spettacolare da vedere sullo schermo. Anzi, ricordo che quando la lessi per la prima volta pensai che sarebbe stato molto figo quando lo avessi visto in televisione. Ed ora vorrei la vostra completa attenzione per i miei personaggi preferiti in assolutissimo di tutta la saga: le Serpi delle Sabbie, le care figliole bastarde della Vipera Rossa. Allora, nella serie Ellaria Sand risulta essere la madre della più giovane di loro, estirpando dalla storia delle bambine più piccole, ma questo lo posso anche capire: è una scelta comprensibile, Martin crea talmente tanti personaggi che inserire le vicende personali delle cingole Serpi sarebbe estremamente lungo, perciò capisco e accetto che per meglio esporre un racconto così complesso Ellaria diventi la madre di Tyene. Ma una cosa che mi indispettisce di più è un'altra: le Serpi, che nel libro hanno molto spazio, sono diverse tra loro e sono così realistiche da lasciarmi senza fiato, mentre qui si vedono mezza volta e pure con la coda dell'occhio, tutta l'attenzione è puntata su Ellaria che, qui lo dico e qui lo confermo, nella serie tv mi sta sulle palle. L'ho detto: SULLE PALLE. Perché nel libro Ellaria è una madre responsabile, che deve non solo venire a patti con la morte dell'uomo che amava, ma anche occuparsi delle sue bambine. Le deve proteggere, perché nei Sette Regni i bambini muoiono - quando non sono usati per dei golpe, chiaro. Al punto che, in La danza dei Draghi, Ellaria si contrappone alla guerrafondaia Obara dicendo che la morte della Montagna deve essere la fine del conflitto con i Lannister, non l'inizio. Nei libri Ellaria non cerca vendetta, cerca pace per sé e per le sue bambine, e non blatera di ammazzare tutti quanti senza alcun senso logico - e con un taglio di capelli che brrrr. E il mio Doran c'è per tre secondi cagati. Seriously, wtf?
KING'S LANDING
Partiamo con Cersei. Partiamo dal fatto che, nel flashback, Maggie la Rana dimentichi per caso di nominare il Valonqar, il "fratello minore", che secondo la profezia ucciderà la regina. Senza questo dettaglio si perde il senso dell'odio profondo di Cersei per Tyrion, ma vabbeh, che volete che sia. Tornando al presente siamo al finerale dell'amico Tywin, il cui corpo morto nei libri puzza così tanto che nessuno, nemmeno i pargoli, riescono ad avvicinarsi - figurarsi baciarlo come fosse una reliquia papale come fa Cersei nella serie. Però questa è una cosa da niente, secondo me. Altra cosa che, francamente, non ho trovato così ignominiosa è la rabbia di Cersei quando scopre che Jaime ha aiutato Tyrion a fuggire: amen, c'è gente che è indignata perché nei libri questo lei non lo scopre mai, ma fa lo stesso, suvvia. Invece una cosa che francamente avrei inserito era Jaime incazzato assai - e giustamente - per il banco di corna che ha sulla testa. Lui si fa mozzare la mano della spada e Cersei si accompagna a friguelli come Lancel Lannister, cugino della sovrana: giustamente se la prende, ma nella serie continua a ignorare la faccenda. Altro evento: la nostra incestuosa preferita riceve in dono da Dorne una non troppo velata minaccia, ovvero Doran con garbo e tanta poesia le ricorda che Myrcella è ancora a Lancia del Sole, quindi occhi a cosa fai, piccola Cersei. Sapete, questa cosa devo essermela persa nel libro, avrò saltato un capitolo. Ah, no, un momento: nel libro non c'è. Anche questa è una sciocchezza paragonata ad altre cose, ma non so perché mi ha dato fastidio. Ed ora torniamo al nostro Jaime. Qui devo fare una premessa: anche la suspance vuole la sua parte. Nel libro, infatti, Jaime parte per Delta delle Acque per sterminare i Tully su ordine della sorella, la quale vuole cancellare ogni traccia degli Stark e dei loro alleati. E' una cosa molto pallosa, io mi sono annoiata a morte a leggerla, quindi apprezzo molto il fatto che questo prenda e vada a Dorne; invece una cosa importante era il momento di distacco tra i due gemelli: nel libro Jaime si presenta come una specie di novello superuomo affrancato dalla sua dipendenza da Cersei, un turning point di grande rilevanza. Nella serie ciò non avviene e Jaime resta il solito pesce lesso.
Il matrimonio tra il piccolo Tommen - che ha solo nove anni, chiaro, NOVE ANNI - e la bella Margaery si celebra in modo sfarzoso. Tutti sono felici - tutti tranne Cersei che qui incarna il classico invitato che si scazza perché il cibo fa schifo e la sposa è detestabile - in modo particolare il nuovo re di Westeros, il quale consuma il suo amore come un folletto infoiato. ERRORE e su questo non transigo: Tommen è solamente un bambino nella storia, non importa quanto l'attore sia cresciuto, è un piccolo nanerottolo di nove anni mentre sua moglie è una ragazza ormai al terzo matrimonio. Questa, cari amici, si chiama pedofilia, cosa che non mi aggrada. La scena, personalmente, l'ho trovata inquietante e perversa. E Margaery nella serie è molto più subdola, molto più adulta e pericolosamente simile a quella Cersei che cerca così disperatamente di spodestare. Apprezzo il cambiamento - lei nei libri è un delicato fiorellino, anche se pieno di spine velenose - e su questo non mi lamento. Per quel che riguarda l'Alto Passero c'è una piccola inezia: Cersei è interessata a lui perché vuole sbarazzarsi dell'Alto Septon, nominato dall'odiato Tyrion, e mettere a capo del culto proprio questo santone da strada. Questo nei libri: nella serie Cersei è interessata perché sì. E a proposito dell'Alto Passero, Cersei nella serie fa in modo che questa febbre di ritrovata pudicizia porti alla reclusione del povero Loras. Nei libri questa cosa è totalmente assente, dal momento che è dal funerale di Tywin che Loras è a Roccia del Drago. Infine, l'assenza di Mace Tyrell per ora non sta dando seguito a nessun piano malefico, presente invece nel libro.
CASTLE BLACK
La storyline del Castello Nero non è un completo disastro. Procediamo in ordine: Mance Rayder. Chi ha letto i libri sa che a morire bruciato sul rono non è il vero Re Oltre la Barriera, bensì un altro uomo che la Donna Rossa trasforma per far sì che ne abbia solo le sembianze. Nella serie, invece, Mance muore sul serio grazie ad una freccia pietosa scoccata da Jon Snow, che lo uccide prima delle fiamme del rogo. Ci sta, alla fine tutto sommato mi è piaciuto, anche se forse un motivo valido per tenerlo ancora in vita Martin ce l'ha. Staremo a vedere. Poi abbiamo Jon che viene eletto Lord Comandante: nella serie è Samwise Gamg... Ah, no, scusate, Samwell Tarly, che con un abile gioco di sotterfugi degni di un vero Lord di Westeros fa in modo che i Guardiani della Notte scelgano l'amichetto del cuore. La scena non è male e non è poi una differenza sostanziale. La vicenda di Janos Slynt non presenta alcun tipo di cambiamento e Jon è sempre il solito musone mentre affetta la gente. Ciò che davvero mi ha fatta arrabbiare è stata la scena in cui Melisandre, per convincere il nuovo Lord Comandante a seguire Stannis a Grande Inverno, si spoglia completamente davanti al povero Jon. Come, prego? Allora, baldraccona, prima di tutto contieniti e stai calma, secondo di tutto se Stannis the Mannis ti becca sei finita. Certo, noi sappiamo che le tette sono un marchio registrato HBO, maaaa what? Jon rifiuta sia le avances che la proposta di assalto a Grande Inverno e le conclude la questione con un "Tu non sai niente, Jon Snow" che mi ha fatta quasi - quasi - bestemmiare pesantemente. Quella frase non la dici. Tu. Non. La. Dici. Dulcis in fundo, la pace stipulata con Tormund Veleno dei Giganti nel libro viene discussa non con Jon, ma con la splendida principessa bruta Val e solo una volta stabiliti i termini dell'accordo Tormund si dirige alla Barriera, non è che ci fosse già.
WINTERFELL
Ah, la nostra Sansa. La povera, piccola, dolce Sansa. Ora, chi mi conosce sa bene che io apprezzo molto i POV di Sansa nel libro, perché per quanto lei sia detestabile trovo che siano i capitoli scritti meglio. Lo dico perché sono stata anche io una piccola Sansa, da bambina, volevo una vita fatta di castelli, di principi, di abiti principeschi. Quindi la capisco, la capisco davvero. Capisco il suo attaccamento a Petyr, che almeno dal suo punto di vista è l'unico dalla morte di Eddard a capirla e a volerle bene. Che sia vero o meno Sansa non lo sa - o forse non vuole approfondire la cosa, perché ormai è stanca di venir messa in mezzo ed è più facile far finta di niente. Quindi ho amato il fatto che, nel libro, la sua storyline si fermi: perché per quanto amassi i POV di Sansa sono stata contenta di non leggerli più sapendo che lei stava relativamente tranquilla. Non mi soffermo quindi sulle vicende di Sansa, dei Bolton e di Petyr, né sul ritorno a Grande Inverno e sul matrimonio con quel pazzo furente di Ramsay Bolton. Sansa, infatti non incontra mai Brienne e Pod, non rischia di sposarsi un malato psicolabile, non rivede Theon Greyjoy e continua a fingersi la figlia bastarda di Petyr. Ramsay sposa una ragazzina che viene fatta passare da tutti come Arya Stark, legalizzando la pretesa di dominio su Grande Inverno. Stop.
BRAAVOS
Arya Stark arriva a Braavos proprio come volevamo noi tutti e la sua storia procede balzellon balzelloni verso la trama delineata da Martin - anche se sto ancora aspettando il momento fatidico in cui le succede quella cosa là, che non dirò perché voglio evitare spoiler a lettori e spettatori. Una differenza è proprio la presenza di Jaqen, che in teoria sarebbe alla Cittadella. Jaqen qui interpreta "l'uomo gentile", la guida di Arya nel suo percorso per diventare Nessuno. In questo caso la storia segue pari pari i libri, senza infamia e senza lode.
MEEREEN E DINTORNI
Qui succede veramente un puttanaio. Cominciamo con Tyrion e Varys: il Ragno Tessitore, che nei libri scompare subito dopo aver liberato il Folletto per riapparire in disguise fornendoci un meraviglioso momento di sgozzamento di un Lannister, nella serie rimane ancora per un po'. Niente da ridire, se non che la barba di Tyrion non è credibile: avete attraversato il Mare Stretto, non l'intero oceano. Proprio Tyrion viene rapito dall'improbabile Jorah Mormont, quello scassapalle scandaloso, che non riesce ad accettare che la Khaleesi lo abbia messo alla porta e decide di portarle in dono un nano per rientrare nelle sue grazie. Durante il viaggio, i due improbabili compagni di viaggio vengono attaccati dagli Uomini di Pietra e Jorah contrae il morbo grigio. Nei libri non è lui ad ammalarsi, bensì Jon Connington, che nella serie viene stromesso. Ma la cosa importante qui non è il triste Jorah che diventa ancora più triste. Qui di fondamentale c'è la totale assenza degli altri compari: Griff e suo figlio, il "giovane Griff". Dico che è importante perché nei libri la vera identità del giovane Griff viene rivelata nello stupore e sconcerto generali, creando un potenziale scompenso nella battaglia per il Trono di Spade. Nella serie questa cosa è totalmente assente, ma voglio concedere il beneficio del dubbio e vedere se non venga inserita più avanti. E a Meereen succede il finimondo quando la nostra Madre dei Draghi preferita si ritrova con i Figli dell'Arpia dentro casa. Prima di tutto il carattere di Hizdahr Zo Loraq è molto diverso: nella serie quasi quasi si mette a piangere per l'ansia di parlare con Daenerys, mentre del libro è un uomo persuasivo, deciso, di un certo spessore. Quindi chi non ha letto i libri si chiederà cosa mai ci potrà trovare in un uomo così deboluccio quando sull'altro piatto della bilancia c'è Daario. Comunque in una super battaglia nei vicoli di Meereen tra gli Immacolati e i Figli dell'Arpia accadono due cose: Verme Grigio viene ferito e ok, ma in più ser Barristan muore. La domanda che sorge spontanea è: perché?? E soprattutto: MA E ADESSO?? Perché nei libri i Figli dell'Arpia sono più tipi che colpiscono col buio ed il silenzio, ecco perché quella noiosa di Daenerys non riesce mai a sgamarli, quindi non c'è nessuno scontro con gli Immacolati. In più a seguito di questo la Khaleesi fa arrostire e sbranare dai suoi uno dei capi famiglia di Meereen - scelto secondo il criterio del "uno a caso, non mi importa" - e decide di riaprire le fosse da combattimento. Fin qui tutto ok, la storia dell'uomo sbranato dai draghi ci sta e la riapertura delle fosse avviene come da regola. Ciò che non ha senso è la proposta di matrimonio che Daenerys fa a Hizdahr: nella serie è lei che, per porre fine ai disordini, decide di sposarlo e sceglie lui perché è quello più a portata di mano. Nel libri è lui che le straccia i maroni ogni santo giorno per sposarla e alla fine lei cede solo per riportare l'ordine in città. Drogon è ancora disperso e non si sa che cosa stia facendo.
Tra l'altro, parlando di personaggi assenti, vogliamo domandarci per quale orrendo e opinabile motivo manca del tutto la nostra Lady Stoneheart? Diciamocelo, lo sapevamo fin dall'anno scorso quando resero noti i nomi del cast che lei nella season 5 non ci sarebbe stata, ma speravo almeno in una sua apparizione nelle stagioni successive. Invece nulla di nulla, lei semplicemente non c'è. Peccato, perché aggiungere un non-morto a questa serie non era male, senza considerare le implicazioni per la trama, ma quelle passano in secondo piano, tsk.
A conclusione di questo, si vede che le differenze sono tante. Io alcune le ho trovate inaccettabili, altre passabili. Ma la cosa che mi impensierisce è questa: a metà della stagione non è ancora praticamente capitato nulla. Non so se è chiaro, lo ripeto.
A META' DELLA STAGIONE NON E' ANCORA CAPITATO NULLA
Vorrei far presente questa cosa perché a me sembra una season sprecata, piazzata lì giusto per prendere tempo in attesa che Martin si dia una mossa. Il che è comunque inutile dal momento che autore del libro e autori della serie hanno già detto che da questa stagione in poi le due storie avranno in comune solamente il finale della macrostoria.
Voi che ne pensate? Siete d'accordo? Lasciatemi i vostri pareri in un commento qui, sono sempre contenta di confrontarmi con voi e di rivalutare le mie opinioni! E non perdetevi la puntata di domani, dall'interessante titolo Umbowed Unbent Unbroken, motto della casa Martell - che sia la volta buona in cui sviluppano la storyline di Dorne?
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