giovedì 30 luglio 2015

Una pivo a Praga #2


Ve ne avevo già in parte parlato in questo post ed ora, dopo tipo settimane, è il momento di concludere il mio resoconto su Praga.

Vi avevo detto che Praga è cibo. Oh, e che cibo. Inutile negarlo, la cucina centroeuropea deve piacere. Ma se piace, allora piacerà anche di più in Repubblica Ceca. I sapori qui sono potenti, non esiste via di mezzo: nulla è insipido, si passa dalla dolcezza stucchevole dei dolci al gusto pungente, piccante e speziato della carne, passando per il gusto delizioso e dissetante della birra - servita in boccali così grossi che non riuscivo a sollevarli. E Praga è anche mance salate, non serve mentire: vengono calcolate direttamente dal cameriere secondo uno standard nazionale. Capito, i praghesi?

E Praga anche è la sua ceramica, Praga è la piccola lattiera dipinta a mano che abbiamo portato a casa. Praga è nelle uova dipinte che si vendono un po' dappertutto, nei colori sgargianti comuni tanto alle facciate delle case quanto agli oggetti, che ad un solo sguardo fanno capire l'abilità artigiana di chi li ha prodotti. Praga è mille colori tutti insieme, in un effetto così caotico da diventare armonioso come fosse progettato a tavolino.


E parlando di tradizione, non c'è nulla di più tradizionale, cadenzato e ritmico di una marcia, una parata, un cambio della guardia: nel complesso del Castello di Praga, a mezzogiorno di ogni domenica, si può assistere a pomposo e affascinante cambio della guardia nella piazza accanto alla cattedrale di San Vito. I soldati indossano la nuova divisa, disegnata dopo la caduta del comunismo per segnare uno stacco definitivo dal vecchio regime.

E non va dimenticato che Praga sta anche nella bellezza dei suoi edifici. Non solo nel loro contenuto o nel loro significato - chiese, sinagoghe, caffé, locali notturni. L'architettura qui ha un gusto che va dal gotico al moderno in un oscillare continuo, non si può mai prevedere cosa si troverà dietro l'angolo. Passato e presente si muovono insieme, si incastrano: basta raggiungere la Casa Danzante, che è quanto di più moderno si possa immaginare, e scoprire che si trova al centro di vie costellate di edifici settecenteschi. Praga è fusione di tempi diversi.



E perché no? Praga è anche resistenza. Il Muro di John Lennon ne è la prova. Si trova davanti all'ambasciata francese e, anno dopo anno, è passato dall'essere il semplice disegno del viso di Lennon a diventare un murale colorato, variegato, ricco di pezzi di vita, ricordi e momenti di tutti coloro che lo hanno scritto e disegnato. Non importa quante volte il muro sia stato dipinto di bianco, per cancellare il passaggio di centinaia di persone: il muro si colora sempre.

E infine Praga è regalità, cristianità, Medioevo e Età Moderna. Il Castello di Praga contiene alcuni dei più suggestivi scorci della vita passata della città: il Vicolo d'Oro, dove per un po' di tempo soggiornò anche Kafka presso la casa della sorella, la cattedrale di San Vito, così magnifica da far sparire Notre Dame de Paris, il vecchio palazzo reale, in cui avvenne la ben nota Defenestrazione di Praga. Congiure, vita quotidiana, solennità religiosa.


Praga è bellissima. Ed è alla portata di tutti, famiglie con bambini, gruppi di amici, gite della terza età e coppiette. Romantica come Parigi, ricca come Roma, misteriosa come Londra e allo stesso tempo unica nel suo genere. Ci tornerei anche subito... fosse anche solo per una pivo.

2 commenti:

  1. bellissime foto... e bellissime descrizioni! Anche io mi son innamorata di Praga, nonostante non abbia sicuramente colto molte delle sue bellezze essendoci andata 2 giorni soltanto in gita anni fa! Bellissima *_*

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    1. Ti dirò: sul momento non era una meta a cui avrei pensato, ma il mio compagno era talmente curioso che mi ha davvero entusiasmata! E aveva ragione, si respira davvero un'aria diversa!

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