mercoledì 25 febbraio 2015

A Milano con lo zio Tolkien

Anche se con ritardo ci tenevo particolarmente a scrivere questo post, perché riguarda un evento che personalmente ho adorato: si tratta di una mostra temporanea che trova il suo alloggiamento presso il WOW Spazio Fumetto, museo milanese che - rullo di tamburi - ospita eventi, mostre, attività che riguardano film, libri videogiochi e fumetti. Il titolo della mostra è La magia dell'Anello da Tolkien a Jackson, trovate tutte le informazioni che volete in questa pagina. Ma andiamo con ordine.

La giornata è iniziata bene: piovoso da morire, ma che ci vogliamo fare? Dopotutto parliamo di Milano, non certo del Cairo. Scesi dal treno in stazione centrale e armati di guida turistica, la prima cosa che abbiamo fatto è stata comprare due biglietti giornalieri per i mezzi pubblici. Il tabaccaio è stato un po', come dire?, violento nel prendermi i soldi, praticamente me li ha strappati a forza dalle mani, ma va bene lo stesso. Io, in compenso, appena salita in metro mi sono accorta che uno dei miei anelli non era più al dito. Prima di accusare ladri e borseggiatori, sappiate che le mie dita tendono a fare la fisarmonica con gli sbalzi di temperatura e quel particolare anello l'avevo comprato in California, dove il mio indice assomigliava più a una grossa salsiccia che a un dito: credo che, semplicemente, sia scivolato via. Ed è stata una tragedia greca, era il mio anello preferito, con incastrata la mia pietra preferita e con incisi i miei fiori preferiti. Perderlo è stata praticamente la morte, ho avuto la tentazione di pestare i piedi e piangere intensamente. Coooomunque, finalmente sbuchiamo in piazza Duomo e ciò che ci troviamo davanti è una Milano allagata. Il Duomo era circondato da ombrelli (guardate qui!) e all'entrata due soldatini ci hanno fatto aprire le borse sotto la pioggia, fanculo dicendo cose come "Open de begs, plis" in un modo molto piemontese. Quando si sono accorti che sia io che Fidanzato siamo italiani ci hanno guardati con un sorrisino di condiscendenza, il perché lo sanno solo loro.


Dopo il Duomo ci siamo buttati sul cibo, perché stavamo letteralmente morendo di fame, e giusto per non farci mancare nulla siamo andati in Galleria Vittorio Emanuele II in tempo per rimanere imbottigliati in una festa di carnevale per pargoli. Da un lato è stato molto dolce vederli mentre se la spassavano, ci saranno state sei o sette Else di Frozen e altrettanti Spiderman, anche se la mia preferita rimane la paffuta principessina storicamente accurata che abbiamo incrociato da McDonald's: tutta rigida nel suo costumino, le guance schiacciate in avanti dalla tenera calotta di pile molto medievale, camminava stringendosi le mani in grembo con una tale forza che pensavo avrebbe perso le dita. Anche i commessi erano vestiti, c'era una tipa vestita da mummia che aveva in mano due pappagallini senza apparente motivo, che trillavano con un entusiasmo che manco Leotordo, il gufo drogato di Ron Weasley.

Dopo un meritato pasto abbiamo fatto un salto al Castello Sforzesco: dico un salto perché non siamo entrati, abbiamo fatto una gita nei cortili - e nei bagni, ma non ditelo a nessuno, shhh. Qui siamo stati fagocitati da una gita di giapponesi, con annessa guida turistica alta un metro che sventolava un ombrellino rischiando di accecare irreparabilmente chiunque. Qui, come se non fosse abbastanza, si è messo a diluviare perfino più di prima, così appena abbiamo potuto ci siamo buttati nella metro.
Tra l'altro, proprio davanti al castello ci sono due orrende orrendissime postazioni dell'Expo: brutto, gaiman disapproves.


























Ed ora passiamo finalmente al vero scopo di questo post: la mostra. Come vi dicevo poc'anzi il sito della mostra è questo qui, mentre se preferite dare uno sguardo al sito del museo cliccate qui.
Il prezzo del biglietto era di 5 euro - che avremmo potuto non pagare dato che non c'erano controlli, ma come mi raccomando spesso questi musei sono piccoli, non sopravvivono solo con la passione di chi li gestisce, quindi sono stati i 5 euro meglio spesi della giornata secondo me
Dopo aver seguito - solo parzialmente per mancanza di tempo - una conferenza sulla colonna sonora della strilogia de Il Signore degli Anelli e de Lo Hobbit tenuta da Massimo Privitera, che con l'aiuto di un supporto video ha ripercorso i passi più emozionanti dei film di Jackson, ci siamo spostati al piano superiore, interamente occupato da una mostra splendida.

Oltre ad una serie di prime edizioni in diverse lingue - una delle quali (questa) sono fiera di dire che circola anche in casa di Madre e Padre - abbiamo potuto leggere notizie e curiosità che credo siano di difficile reperibilità su internet, oltre ad una serie di opere artistiche di grande pregio procurate dai fan più bravi, disegni preparatori e illustrazioni di parecchi disegnatori professionisti e le tavole originali del 1977 disegnate di suo pugno dalla regina di Danimarca Margherita II. Per la prima volta in Italia, queste tavole sono state ideate dall'allora erede al trono dopo che, per un puro caso, in una libreria ha trovato una copia della trilogia de Il Signore degli Anelli. I suoi disegni hanno costituito le illustrazioni della prima edizione danese.
E poi diorami veramente accurati, come quello ENORME che rappresenta la battaglia del Pelennor con tanto di Sassy Legolass che sventra l'olifante e di Gandalf il Bianco davanti alle porte, pronto ad accogliere l'entrata dei troll. C'era perfino un Nazgul svolazzante, per non parlare dello sbarco delle armate dei fantasmi verdastri. E poi giochi da tavolo, manifesti, un giochino divertente con tanto di mappa interattiva per esplorare la Terra di Mezzo attraverso le scene del film. E la mia parte preferita, i costumi dei personaggi, compresi quelli di Arwen ed Eowyn che mamma mia che bello, li voglio pure io da uscirci ogni giorno, tzèèè.

Infine, dopo esserci quasi commossi di fronte ad un fan film su Tolkien che incontra i suoi personaggi nella vita reale, siamo tornati al piano inferiore, dove nel frattempo stavano inziando, in una stanza, un laboratorio di scrittura elfica, e nell'altra la presentazione della biografia di Tolkien La Lunga Sconfitta, la Grande Vittoria: la vita e le opere di J.R.R. Tolkien scritta da Edoardo Rialti.


E poi basta, fine della gita: ritornati in stazione sotto il diluvio universale, pronti per il treno e per un po' di riposo, visto che i miei piedi chiedevano pietà in aramaico.

La mostra è partita il 24 gennaio e proseguirà fino al 22 di marzo. Consiglio a tutti gli appassionati di andarci, ne vale veramente la pena!

2 commenti:

  1. Mi piacciono molto i resoconti dei tuoi viaggi! Non potevo non commentare sotto il post della mia città :) Non conoscevo Wow Spazio Fumetto ( shame on me! E mi considero una milanese?), ma sicuramente rimedierò appena possibile :D

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    Risposte
    1. Ciao! Oh, ti ringrazio molto <3
      Il Wow è davvero un museo carino, anche perché approfondiscono moltissimo i temi delle mostre anche da un punto di vista "accademico", se così si può dire! Ti consiglio davvero di tenere d'occhio la loro home, hanno sempre degli eventi stupendi in programma! :D

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