giovedì 28 maggio 2015

Avengers, assemble!

 Martedì sono andata con la mia amica Alessandra a Milano, al WOW Spazio Fumetto, lo stesso di cui vi avevo parlato in questo post. Qui ancora per pochi giorni sarà possibile visitare la mostra temporanea Avengers: il Mito. Mi rendo conto di quanto questo post faccia schifo come tempistica dal momento che la mostra finisce il 31 maggio, ma ve lo beccate lo stesso. E a tal proposito, se siete interessati, non perdetevi la notte dei Supereroi, un'apertura straordinaria del museo l'ultima sera della mostra, sabato 30 maggio. In molte delle seguenti fotografie ci sono degli strani riflessi: colpa del vetro delle teche e dei faretti a led sparati ad cazzum.

La mostra inizia con Thor e Loki: un angolino dove si può ammirare una serie di riproduzioni di oggetti quali il Tesseract, Mjöllnir e l'elmo di Asterix di Thor. In una seconda vetrina si trovano gli oggetti del Dio degli Inganni: lo scettro, l'elmo e i pugnali. C'è una bellissima ricostruzione del costume di Lady Loki, alias Tom Hiddleston post Ragnarök, veramente ben fatta vedendola da vicino, mentre se devo essere onesta il costume di Thor lascia leggermente a desiderare. In compenso si può giocare con un Mjöllnir che spara fulmini quando si preme un tasto, scoprire come funzionava è stato un momento magico.


 La mostra prosegue con Iron Man: oltre ad un murale con la storia del personaggio e la sua evoluzione nel corso dei decenni il museo ospita oggetti da collezione di privati, come i pezzi dell'armatura, un'inquietante e discutibile testa di Tony Stark - e deve essere un vizio di famiglia, guardate Ned Stark com'è stato felice di piazzare il proprio cranio di una picca - e le mani dell'armatura con cui i visitatori possono giocare. Si illuminano davvero e noi ci abbiamo passato un bel po' di tempo, lo ammetto. Al centro di tutto ciò c'è Iron Man in persona (?). No, non è vero, però c'era la sua statua a grandezza naturale.


 Subito dopo si passa a Capitan America. Ho avuto come l'impressione che questo fosse il punto focale della collezione e non solamente perché era al centro del percorso, quanto per la qualità degli oggetti. La riproduzione in scala del Cap è praticamente perfetta, degna di Madame Tussauds, così come sono di grande qualità le riproduzioni di scudo, elmo e armi varie. Inoltre è qui che si cominciano ad incontrare le tavole originali targate Stan Lee e Jack Kirby. A partire da qui ce ne sono sparse per tutto il percorso: non sono un'esperta, ma per gli appassionati vale davvero la pena di vederle. Proprio alle spalle del Cap c'è - e qui io sono affogata nei miei ormoni, scusate la scarsa nerdaggine ma sono una donna e ho delle necessità - un mega poster con Vision. E io amo Vision, è l'androide/superuomo più ganzo che abbia mai visto e l'aggiunta di Paul Bettany al cast di Age of Ultron non fa che confermare questa mia idea.


Si prosegue con un'interessante esposizione di memorabilia: giocattoli targati Marvel, giochi da tavolo, puzzles, perfino un gioco dell'oca e action fugures degli anni '60 e '70. Devo ammettere che è stata la parte più intrigante dal mio punto di vista, sono state le due teche più belle.


Subito dopo, transitando per una testa di Ultron, si passa alla parte dedicata a Bruce Banner/Hulk. Questa sezione è relativamente più piccola delle precedenti, anche se non mancano naturalmente tavole, disegni, bozze, action fugures, le mani di Hulk con cui "spaccare" - e questo è stato proprio fico - e un gioco molto divertente: la riproduzione della gabbia in cui viene rinchiuso Hulk è in realtà un monitor interattivo, appoggiando le mani nei segni appositi si possono vedere e ascoltare episodi salienti della vita di Hulk nel corso della storia del cinema, da Supergulp: fumetti in tv ai cartoni animati al film del 2012 che ha visto l'arrivo di Mark Ruffalo.
 
 La mostra prosegue con il database di Tony Stark. Su un monitor touchscreen è possibile visualizzare la storyline e altre informazioni di più di cento supereroi che fanno parte dei Vendicatori. A tal proposito ho una lamentela: io e la mia amica Alessandra portiamo gli occhiali e questo giochino per noi non è stato facile, avremmo dovuto allontanarci troppo dallo schermo per poterlo vedere. Va bene solo per chi non è guercio. In più si possono osservare delle riproduzioni in Lego delle battaglie principali dei due film, con i vari personaggi schierati in mezzi di trasporto perfettamente ricostruiti. Un mega poster di Age of Ultron fa da sfondo a questa parte della mostra, insieme a una teca dedicata ai personaggi di Nick Fury, Phil Coulson, Vedova Nera e Occhio di Falco. Paradossalmente Coulson ha più spazio degli altri - non che mi lamenti, vi ho già detto che Phil ed io siamo sposati, no? - e Black Widow e Hawkeye sono regelati al ripiano più basso di una sola teca.


Con questo la mostra finisce. Io mi sono limitata a riportare le attrazioni principali, ma consiglio davvero di cogliere questi ultimi giorni per andarci. Comunque, se non avete tempo o voglia di andare fino a Milano per questo, consiglio la gallery messa a disposizione sul sito del museo.

martedì 19 maggio 2015

Sansa e Ramsay - un editing

Ok, breve commento solo per rimangiarmi parte di quello che ho detto in questo post. Si ringrazia la pagina di Facebook L'immane disgusto di Varys nei confronti dell'umanità per aver creato un'immagine così esplicativa dell'argomento di oggi.
Voglio prima di tutto editare la mia opinione finale dell'altra volta: tutto ciò che non è successo fino ad ora in questa stagione di Game of Thrones è capitato in un solo episodio, in pratica. Mi ero ripromessa di non fare altri commenti su GoT fino alla fine della stagione, per un secondo recap sulle differenze tra libri e show. Ma con tutto quello che sta succedendo e con tutte le recenti polemiche non potevo non dire niente. Pregherei tutti coloro che non sono in pari con la serie di non leggere oltre.

SPOILER ALERT

Allora. Dopo uno spiacevole dialogo con Myranda, amante di Ramsay, e dopo aver fatto capire a Theon che non vuole avere nulla che fare con lui, Sansa Stark si avvia verso l'altare dove il futuro marito la sta aspettando per officiare la cerimonia. Fin qui niente di strano, comprensibile l'esitazione di Sansa al momento di dire "I take this man", e tutto si svolge secondo la regola: sposi che non si amano e invitati infelici. Un classico matrimonio in stile Westeros.

Ciò che è davvero triste è la prima notte di nozze tra Sansa e Ramsay. Lo sposino si dimostra fin da subito un gran signore, un vero Lord, tirando in ballo le precedenti nozze di Sansa con Tyrion Lannister. Fin qui ci può stare, Ramsay è ovviamente deciso a imbarazzare la moglie e, pur non condividendo il suo comportamento, è in linea con il carattere del personaggio. Anche il modo brutale con cui Ramsay le strappa via il vestito ha un senso, si tratta di un uomo con la maturità di un ragazzino, appena fatto Lord e ansioso di dimostrarsi virile abbastanza. Per di più è un sadico, un torturatore e figlio di uno che strappa la pelle alle sue vittime. Quindi da un lato ero contenta che avesse strappato l'abito e non l'epidermide di Sansa.

Poi ha deciso che Theon/Reek doveva stare a guardare mentre lui e la nostra Metalupa consumavano. Ok, qui inizia a partirmi l'embolo. Si tratta di una cosa terribilmente umiliante perfino per Sansa, che di umiliazioni ne ha ricevute tante che potrebbe iniziare a collezionarle. Prima Joffrey, poi Cersei, poi chiunque nel raggio di mille miglia. E adesso anche Ramsay Bolton, che di Lord ha giusto il cognome e un po' di sangue guasto. Ma Sansa è cresciuta: dovrà naturalmente fare i conti con ciò che è successo, dovrà imparare a guardarsi allo specchio nonostante l'umiliazione. E nonostante il dolore fisico, dal momento che già è doloroso perdere la verginità, ma nel modo in cui Ramsay gliel'ha tolta... A questo punto c'è da chiedersi come potrà Sansa considerare il rapporto sessuale in futuro. Anche se dovesse riuscire ad affrancarsi dal controllo dei Bolton e innamorarsi avrà un sacco di problemi a lasciarsi andare, a meno di non dimostrare una forza d'animo che per ora sta solo emergendo sporadicamente.

Personalmente capisco che sia una scena davvero agghiacciante, non solo di violenza fisica ma anche psicologica, anche se ormai sappiamo che Ramsay Bolton è un vero esperto in materia. Se non ci credete chiedetelo a Theon Greyjoy. Ammetto che è un momento di grande impatto e rilevanza, sia dal punto di vista dello sviluppo della trama che a livello puramente venale: come per il Red Wedding e per la morte della Vipera Rossa di Dorne, anche questa scena merita di essere annoverata tra le più violente della serie. E anche tra quelle più viste. Anche perché, ammettiamolo, dopo quattro stagioni e mezzo in cui pareva che il mondo intero dovesse sposare Sansa Stark nessuno di noi si aspettava più che sarebbe accaduto sul serio.

Ciò che trovo assolutamente illogico è la polemica alle spalle di questa scena. Una senatrice USA ha addirittura dichiarato che smetterà di vedere lo show (fonte: Luigi Toto), qui di seguito c'è il tweet in cui lo annuncia.
Al di là di un sanissimo "E sticazzi?" in risposta a tale tweet, io trovo piuttosto cretino smettere di vedere una serie in cui ci sono venti stupri e trentordici genocidi a episodio per una scena che dura trenta secondi e che non è affatto la più brutale di tutte. Ho giusto qualche esempio da portare a sostegno della mia tesi: il matrimonio tra Daenerys e Khal Drogo, per dirne uno. Qui abbiamo una bambina spaventata, totalmente inesperta delle cose del mondo in quanto suo fratello è una testa di cazzo un pochino opprimente, che prima viene fatta sposare ad un uomo mai visto prima, poi deve assistere ad orge e ad un paio di sgozzamenti perché un matrimonio Dothraki non è divertente se non ci sono almeno tre morti. A quel punto Drogo, un omone che è il doppio di lei in altezza e in larghezza, la conduce lontana dalla festa, lontana da Viserys, l'unica persona che conosce bene, e non dico che si tratti di stupro, ma diciamo che ci si avvicina molto viste le dinamiche, con lui che la piega a novanta incurante della sua paura. Ricordiamo anche che le ha fatto un favore a portarla lontano da sguardi indiscreti, visto il senso di privacy dei Dothraki.
Sansa, almeno, oltre a venire da una serie di esperienze che le hanno inevitabilmente permesso di rafforzare il suo cuore, era anche più preparata alla prima notte di nozze, evento con un carico emozionale estremamente difficile e delicato. Non voglio giustificare l'atto, non dico che Ramsay abbia fatto bene, dico solo che a Sansa poteva andare molto, molto peggio.

Non mi soffermerò oggi sulla differenza notevole che c'è fra libro e serie tv, preferisco lasciare questo argomento al prossimo post su GoT. Nel frattempo alla prossima, fatemi sapere cosa ne pensate! <3

domenica 17 maggio 2015

Westeros Breaking News #1 ovvero cosa diamine sta accadendo


Allora, io chiedo scusa a tutti per le unpopular opinions che sto per esternare, ma sono mooooolto arrabbiata con Benioff e Weiss - i creatori dello show - e un tantino pure con Martin. Ma soprattutto con Benioff e Weiss. Cercherò di spiegare il perché senza sembrare pazza.
Ci sono alcune differenze che trovo personalmente molto piacevoli da guardare - vedasi Jaime "Prince Charming" Lannister che salpa alla volta di Dorne in compagnia di Federica la Mano Amica e del mercenario Bronn - perché aggiungono pepe alla storia, danno spazio a quei personaggi che ormai abbiamo imparato ad amare e onorare in ricchezza e in povertà. Ci sono altri cambiamenti poco importanti, che possiamo accettare o meno, ma che non apportano sostanziali cambiamenti alla trama per il momento - come il ritorno di Jaqen H'ghar, in particolare con Tom Wlaschiha che io amo molto di più dell'attore che lo interpreta alla fine della season 3, un cesso raro. Ma ce ne sono altri che porco demonio ladro proprio non si possono vedere.

DORNE

Siamo arrivati ormai a metà della season 5. Ora, io mi rendo conto che forse sono lievemente di parte perché sono innamorata di Doran Martell, ma dov'è finita la storyline a Dorne? In tal senso mi esprimo per due ragioni. 1) siamo ormai a 5 episodi su 10 e a Dorne ci avremo passato sì e no tre minuti, quindi scusate ma gli spettatori non hanno nemmeno il tempo di capire chi è sta gente; 2) mancano così tanti personaggi che la storia risulta irrimediabilmente stravolta. Dov'è Arianne? Ma sì, tagliamola, tanto oltre ad essere una figa da paura è anche fondamentale per la questione Myrcella. E dov'è quello sfigato cronico di Quentyn, che per quanto lo odiassi mi da fastidio che manchi? Allora, io sono la prima ad ammettere l'inutilità assoluta di Quentyn Martell nella macrostoria, ma la scena in cui gli capita quel che gli capita, diciamolo, sarebbe stata spettacolare da vedere sullo schermo. Anzi, ricordo che quando la lessi per la prima volta pensai che sarebbe stato molto figo quando lo avessi visto in televisione. Ed ora vorrei la vostra completa attenzione per i miei personaggi preferiti in assolutissimo di tutta la saga: le Serpi delle Sabbie, le care figliole bastarde della Vipera Rossa. Allora, nella serie Ellaria Sand risulta essere la madre della più giovane di loro, estirpando dalla storia delle bambine più piccole, ma questo lo posso anche capire: è una scelta comprensibile, Martin crea talmente tanti personaggi che inserire le vicende personali delle cingole Serpi sarebbe estremamente lungo, perciò capisco e accetto che per meglio esporre un racconto così complesso Ellaria diventi la madre di Tyene. Ma una cosa che mi indispettisce di più è un'altra: le Serpi, che nel libro hanno molto spazio, sono diverse tra loro e sono così realistiche da lasciarmi senza fiato, mentre qui si vedono mezza volta e pure con la coda dell'occhio, tutta l'attenzione è puntata su Ellaria che, qui lo dico e qui lo confermo, nella serie tv mi sta sulle palle. L'ho detto: SULLE PALLE. Perché nel libro Ellaria è una madre responsabile, che deve non solo venire a patti con la morte dell'uomo che amava, ma anche occuparsi delle sue bambine. Le deve proteggere, perché nei Sette Regni i bambini muoiono - quando non sono usati per dei golpe, chiaro. Al punto che, in La danza dei Draghi, Ellaria si contrappone alla guerrafondaia Obara dicendo che la morte della Montagna deve essere la fine del conflitto con i Lannister, non l'inizio. Nei libri Ellaria non cerca vendetta, cerca pace per sé e per le sue bambine, e non blatera di ammazzare tutti quanti senza alcun senso logico - e con un taglio di capelli che brrrr. E il mio Doran c'è per tre secondi cagati. Seriously, wtf?


KING'S LANDING

Partiamo con Cersei. Partiamo dal fatto che, nel flashback, Maggie la Rana dimentichi per caso di nominare il Valonqar, il "fratello minore", che secondo la profezia ucciderà la regina. Senza questo dettaglio si perde il senso dell'odio profondo di Cersei per Tyrion, ma vabbeh, che volete che sia. Tornando al presente siamo al finerale dell'amico Tywin, il cui corpo morto nei libri puzza così tanto che nessuno, nemmeno i pargoli, riescono ad avvicinarsi - figurarsi baciarlo come fosse una reliquia papale come fa Cersei nella serie. Però questa è una cosa da niente, secondo me. Altra cosa che, francamente, non ho trovato così ignominiosa è la rabbia di Cersei quando scopre che Jaime ha aiutato Tyrion a fuggire: amen, c'è gente che è indignata perché nei libri questo lei non lo scopre mai, ma fa lo stesso, suvvia. Invece una cosa che francamente avrei inserito era Jaime incazzato assai - e giustamente - per il banco di corna che ha sulla testa. Lui si fa mozzare la mano della spada e Cersei si accompagna a friguelli come Lancel Lannister, cugino della sovrana: giustamente se la prende, ma nella serie continua a ignorare la faccenda. Altro evento: la nostra incestuosa preferita riceve in dono da Dorne una non troppo velata minaccia, ovvero Doran con garbo e tanta poesia le ricorda che Myrcella è ancora a Lancia del Sole, quindi occhi a cosa fai, piccola Cersei. Sapete, questa cosa devo essermela persa nel libro, avrò saltato un capitolo. Ah, no, un momento: nel libro non c'è. Anche questa è una sciocchezza paragonata ad altre cose, ma non so perché mi ha dato fastidio. Ed ora torniamo al nostro Jaime. Qui devo fare una premessa: anche la suspance vuole la sua parte. Nel libro, infatti, Jaime parte per Delta delle Acque per sterminare i Tully su ordine della sorella, la quale vuole cancellare ogni traccia degli Stark e dei loro alleati. E' una cosa molto pallosa, io mi sono annoiata a morte a leggerla, quindi apprezzo molto il fatto che questo prenda e vada a Dorne; invece una cosa importante era il momento di distacco tra i due gemelli: nel libro Jaime si presenta come una specie di novello superuomo affrancato dalla sua dipendenza da Cersei, un turning point di grande rilevanza. Nella serie ciò non avviene e Jaime resta il solito pesce lesso.
Il matrimonio tra il piccolo Tommen - che ha solo nove anni, chiaro, NOVE ANNI - e la bella Margaery si celebra in modo sfarzoso. Tutti sono felici - tutti tranne Cersei che qui incarna il classico invitato che si scazza perché il cibo fa schifo e la sposa è detestabile - in modo particolare il nuovo re di Westeros, il quale consuma il suo amore come un folletto infoiato. ERRORE e su questo non transigo: Tommen è solamente un bambino nella storia, non importa quanto l'attore sia cresciuto, è un piccolo nanerottolo di nove anni mentre sua moglie è una ragazza ormai al terzo matrimonio. Questa, cari amici, si chiama pedofilia, cosa che non mi aggrada. La scena, personalmente, l'ho trovata inquietante e perversa. E Margaery nella serie è molto più subdola, molto più adulta e pericolosamente simile a quella Cersei che cerca così disperatamente di spodestare. Apprezzo il cambiamento - lei nei libri è un delicato fiorellino, anche se pieno di spine velenose - e su questo non mi lamento. Per quel che riguarda l'Alto Passero c'è una piccola inezia: Cersei è interessata a lui perché vuole sbarazzarsi dell'Alto Septon, nominato dall'odiato Tyrion, e mettere a capo del culto proprio questo santone da strada. Questo nei libri: nella serie Cersei è interessata perché sì. E a proposito dell'Alto Passero, Cersei nella serie fa in modo che questa febbre di ritrovata pudicizia porti alla reclusione del povero Loras. Nei libri questa cosa è totalmente assente, dal momento che è dal funerale di Tywin che Loras è a Roccia del Drago. Infine, l'assenza di Mace Tyrell per ora non sta dando seguito a nessun piano malefico, presente invece nel libro.


CASTLE BLACK

La storyline del Castello Nero non è un completo disastro. Procediamo in ordine: Mance Rayder. Chi ha letto i libri sa che a morire bruciato sul rono non è il vero Re Oltre la Barriera, bensì un altro uomo che la Donna Rossa trasforma per far sì che ne abbia solo le sembianze. Nella serie, invece, Mance muore sul serio grazie ad una freccia pietosa scoccata da Jon Snow, che lo uccide prima delle fiamme del rogo. Ci sta, alla fine tutto sommato mi è piaciuto, anche se forse un motivo valido per tenerlo ancora in vita Martin ce l'ha. Staremo a vedere. Poi abbiamo Jon che viene eletto Lord Comandante: nella serie è Samwise Gamg... Ah, no, scusate, Samwell Tarly, che con un abile gioco di sotterfugi degni di un vero Lord di Westeros fa in modo che i Guardiani della Notte scelgano l'amichetto del cuore. La scena non è male e non è poi una differenza sostanziale. La vicenda di Janos Slynt non presenta alcun tipo di cambiamento e Jon è sempre il solito musone mentre affetta la gente. Ciò che davvero mi ha fatta arrabbiare è stata la scena in cui Melisandre, per convincere il nuovo Lord Comandante a seguire Stannis a Grande Inverno, si spoglia completamente davanti al povero Jon. Come, prego? Allora, baldraccona, prima di tutto contieniti e stai calma, secondo di tutto se Stannis the Mannis ti becca sei finita. Certo, noi sappiamo che le tette sono un marchio registrato HBO, maaaa what? Jon rifiuta sia le avances che la proposta di assalto a Grande Inverno e le conclude la questione con un "Tu non sai niente, Jon Snow" che mi ha fatta quasi - quasi - bestemmiare pesantemente. Quella frase non la dici. Tu. Non. La. Dici. Dulcis in fundo, la pace stipulata con Tormund Veleno dei Giganti nel libro viene discussa non con Jon, ma con la splendida principessa bruta Val e solo una volta stabiliti i termini dell'accordo Tormund si dirige alla Barriera, non è che ci fosse già.


WINTERFELL

Ah, la nostra Sansa. La povera, piccola, dolce Sansa. Ora, chi mi conosce sa bene che io apprezzo molto i POV di Sansa nel libro, perché per quanto lei sia detestabile trovo che siano i capitoli scritti meglio. Lo dico perché sono stata anche io una piccola Sansa, da bambina, volevo una vita fatta di castelli, di principi, di abiti principeschi. Quindi la capisco, la capisco davvero. Capisco il suo attaccamento a Petyr, che almeno dal suo punto di vista è l'unico dalla morte di Eddard a capirla e a volerle bene. Che sia vero o meno Sansa non lo sa - o forse non vuole approfondire la cosa, perché ormai è stanca di venir messa in mezzo ed è più facile far finta di niente. Quindi ho amato il fatto che, nel libro, la sua storyline si fermi: perché per quanto amassi i POV di Sansa sono stata contenta di non leggerli più sapendo che lei stava relativamente tranquilla. Non mi soffermo quindi sulle vicende di Sansa, dei Bolton e di Petyr, né sul ritorno a Grande Inverno e sul matrimonio con quel pazzo furente di Ramsay Bolton. Sansa, infatti non incontra mai Brienne e Pod, non rischia di sposarsi un malato psicolabile, non rivede Theon Greyjoy e continua a fingersi la figlia bastarda di Petyr. Ramsay sposa una ragazzina che viene fatta passare da tutti come Arya Stark, legalizzando la pretesa di dominio su Grande Inverno. Stop.


BRAAVOS

Arya Stark arriva a Braavos proprio come volevamo noi tutti e la sua storia procede balzellon balzelloni verso la trama delineata da Martin - anche se sto ancora aspettando il momento fatidico in cui le succede quella cosa là, che non dirò perché voglio evitare spoiler a lettori e spettatori. Una differenza è proprio la presenza di Jaqen, che in teoria sarebbe alla Cittadella. Jaqen qui interpreta "l'uomo gentile", la guida di Arya nel suo percorso per diventare Nessuno. In questo caso la storia segue pari pari i libri, senza infamia e senza lode.


MEEREEN E DINTORNI

Qui succede veramente un puttanaio. Cominciamo con Tyrion e Varys: il Ragno Tessitore, che nei libri scompare subito dopo aver liberato il Folletto per riapparire in disguise fornendoci un meraviglioso momento di sgozzamento di un Lannister, nella serie rimane ancora per un po'. Niente da ridire, se non che la barba di Tyrion non è credibile: avete attraversato il Mare Stretto, non l'intero oceano. Proprio Tyrion viene rapito dall'improbabile Jorah Mormont, quello scassapalle scandaloso, che non riesce ad accettare che la Khaleesi lo abbia messo alla porta e decide di portarle in dono un nano per rientrare nelle sue grazie. Durante il viaggio, i due improbabili compagni di viaggio vengono attaccati dagli Uomini di Pietra e Jorah contrae il morbo grigio. Nei libri non è lui ad ammalarsi, bensì Jon Connington, che nella serie viene stromesso. Ma la cosa importante qui non è il triste Jorah che diventa ancora più triste. Qui di fondamentale c'è la totale assenza degli altri compari: Griff e suo figlio, il "giovane Griff". Dico che è importante perché nei libri la vera identità del giovane Griff viene rivelata nello stupore e sconcerto generali, creando un potenziale scompenso nella battaglia per il Trono di Spade. Nella serie questa cosa è totalmente assente, ma voglio concedere il beneficio del dubbio e vedere se non venga inserita più avanti. E a Meereen succede il finimondo quando la nostra Madre dei Draghi preferita si ritrova con i Figli dell'Arpia dentro casa. Prima di tutto il carattere di Hizdahr Zo Loraq è molto diverso: nella serie quasi quasi si mette a piangere per l'ansia di parlare con Daenerys, mentre del libro è un uomo persuasivo, deciso, di un certo spessore. Quindi chi non ha letto i libri si chiederà cosa mai ci potrà trovare in un uomo così deboluccio quando sull'altro piatto della bilancia c'è Daario. Comunque in una super battaglia nei vicoli di Meereen tra gli Immacolati e i Figli dell'Arpia accadono due cose: Verme Grigio viene ferito e ok, ma in più ser Barristan muore. La domanda che sorge spontanea è: perché?? E soprattutto: MA E ADESSO?? Perché nei libri i Figli dell'Arpia sono più tipi che colpiscono col buio ed il silenzio, ecco perché quella noiosa di Daenerys non riesce mai a sgamarli, quindi non c'è nessuno scontro con gli Immacolati. In più a seguito di questo la Khaleesi fa arrostire e sbranare dai suoi uno dei capi famiglia di Meereen - scelto secondo il criterio del "uno a caso, non mi importa" - e decide di riaprire le fosse da combattimento. Fin qui tutto ok, la storia dell'uomo sbranato dai draghi ci sta e la riapertura delle fosse avviene come da regola. Ciò che non ha senso è la proposta di matrimonio che Daenerys fa a Hizdahr: nella serie è lei che, per porre fine ai disordini, decide di sposarlo e sceglie lui perché è quello più a portata di mano. Nel libri è lui che le straccia i maroni ogni santo giorno per sposarla e alla fine lei cede solo per riportare l'ordine in città. Drogon è ancora disperso e non si sa che cosa stia facendo.



Tra l'altro, parlando di personaggi assenti, vogliamo domandarci per quale orrendo e opinabile motivo manca del tutto la nostra Lady Stoneheart? Diciamocelo, lo sapevamo fin dall'anno scorso quando resero noti i nomi del cast che lei nella season 5 non ci sarebbe stata, ma speravo almeno in una sua apparizione nelle stagioni successive. Invece nulla di nulla, lei semplicemente non c'è. Peccato, perché aggiungere un non-morto a questa serie non era male, senza considerare le implicazioni per la trama, ma quelle passano in secondo piano, tsk.

A conclusione di questo, si vede che le differenze sono tante. Io alcune le ho trovate inaccettabili, altre passabili. Ma la cosa che mi impensierisce è questa: a metà della stagione non è ancora praticamente capitato nulla. Non so se è chiaro, lo ripeto.

A META' DELLA STAGIONE NON E' ANCORA CAPITATO NULLA

Vorrei far presente questa cosa perché a me sembra una season sprecata, piazzata lì giusto per prendere tempo in attesa che Martin si dia una mossa. Il che è comunque inutile dal momento che autore del libro e autori della serie hanno già detto che da questa stagione in poi le due storie avranno in comune solamente il finale della macrostoria.
Voi che ne pensate? Siete d'accordo? Lasciatemi i vostri pareri in un commento qui, sono sempre contenta di confrontarmi con voi e di rivalutare le mie opinioni! E non perdetevi la puntata di domani, dall'interessante titolo Umbowed Unbent Unbroken, motto della casa Martell - che sia la volta buona in cui sviluppano la storyline di Dorne?

lunedì 4 maggio 2015

Piemonte Misterioso #1

Questa gita è stata una sorpresa fin dal principio. Fidanzato ed io andiamo in brodo di giuggiole per cosucce tipo evocazioni, misteri, coincidenze-storiche-che-forse-coincidenze-non-sono, il tutto visto sempre con un'occhio critico e una buona dose di scetticismo, unite ad una grande passione per il fantastico.
Il tutto è nato da una sua idea: una settimana fa si è presentato con un programma stampato in simil-pergamena, invitandomi ad una gita fuori porta tutta piemontese e tutta misteriosa.

Siamo partiti presto nella mattinata per arrivare fino al Principato di Lucedio, nei pressi della centrale nucleare di Trino, a Vercelli - sveglia come sono ho iniziato a fingere di essere a Pryp'jat', chiamatemi Miss Politically Incorrect.

























Non abbiamo potuto entrare nel Principato vero e proprio in quanto apre ai visitatori solamente di domenica, ma abbiamo visto a distanza l'abbazia di Santa Maria di Lucedio, al cui interno, oltre alla possibilità di sentir scorrere un misterioso corso d'acqua sotterraneo, è possibile vedere una colonna piangente a causa degli orrori di cui sarebbe stata testimone - se un giorno tornerò a Lucedio cercherò di visitare anche questa chiesa. Un'altra particolarità è la posizione di questa chiesa: rivolta a sud, mentre canonicamente le chiese cristiane dovrebbero guardare a nord.

Gli orrori appena citati trovano la loro testimonanza in due luoghi a pochi passi dal Principato: il cimitero abbandonato di Darola e la chiesa di Santa Maria delle Vigne.
Siamo stati molto fortunati ed abbiamo trovato aperti entrambi i complessi. Dico fortunati perché non si tratta affatto di luoghi turistici e c'era il rischio di non poter entrare.
In effetti il cimitero era in un tale stato di abbandono che per un momento mi è parso davvero di trovarmi in un film dell'orrore: il terreno era così pieno di arbusti spontanei, erbacce, rami e radici da non riuscire a distinguere un sentiero percorribile. La natura ha letteralmente ripreso il suo posto e, se mai ci sono state lapidi nel cimitero, ora sono state tolte o distrutte. L'unica cappella presente conserva ancora parti di loculi ormai vuoti - abbiamo controllato, niente cadaveri! - e la piccola chiesa, oltre ad essere fatiscente, pare ospiti tuttora riti "satanici" portati a termine da sette locali. I graffiti tipo pentacoli e croci rovesciate si sprecano.



La leggenda vuole che nel 1684 alcune ragazze e giovani novizie appartenenti al complesso abbaziale di Lucedio abbiano partecipato ad alcuni sabba all'interno del cimitero, all'epoca funzionante, e che i monaci dello stesso complesso siano stati colpiti da degenerazione sessuale. Il motivo? Un'evocazione. Proprio per questo la colonna di Santa Maria di Lucedio passerebbe la giornata a piangere e proprio per risolvere la situazione è stato ideato lo Spartito del Diavolo.

Per vederlo ci siamo spostati di un chilometro, fino alla chiesa di Santa Maria delle Vigne.
Si tratta di una piccola chiesa sconsacrata, anch'essa in stato di degrado proprio come il cimitero, al punto che in molti sul web segnalano la caduta di calcinacci dal soffitto e la possibilità di crolli. Non è vicina alla strada, per raggiungerla occorre aggirare un piccolo cimitero ancora utilizzato e proseguire lungo un sentiero immerso nella natura - quasi come una colonna sonora, un costante ronzio di insetti di dubbio gusto ha accompagnato la nostra visita.
La chiesa è molto suggestiva: immaginatevi un luogo di culto abbandonato, con finestre prive di vetri e muri scrostati, lo sfarfallio delle ali di uccelli e il gracchiare dei corvi. Ciò che otterrete è Santa Maria delle Vigne. Nel 1784 questa chiesa, che ospitava proprio come il cimitero di Darola riti sabbatici, venne sconsacrata da un decreto papale emesso da Pio VI.


L'interno, lo ammetto, è di scarso interesse. L'unico elemento degno di nota è proprio lo spartito, che si può trovare all'interno di un affresco che riproduce un organo a canne, posto sopra il portale d'accesso, nel punto in cui in una chiesa più grande si troverebbe un organo vero.
A cosa serve lo spartito? Durante i sabba che si tennero qui e nel cimitero di Darola, tra gli altri atti demoniaci sarebbe stato evocato uno dei diavoli di Lucifero. Questo spartito imprigionò il demonio in una cripta al di sotto dell'abbazia interna al principato. I tre luoghi sono perciò legati indissolubilmente. Suonando lo spartito nel modo giusto si imprigiona il demone, suonandolo al contrario - dal basso verso l'alto e da destra a sinistra - lo si può liberare.
In realtà uno studio condotto sullo spartito stesso rivela, al di là della leggenda, una serie di simpatiche coincidenze: si tratta di uno spartito palindromo, ovvero che può essere effettivamente suonato in entrambi i modi, al punto che i primi tre accordi ricordano, più che un incipit, la conclusione di un tema musicale; la melodia, se eseguita nel modo corretto, risulta fastidiosa e poco orecchiabile, come se fosse sbagliata, mentre eseguendola alla rovescia è molto più armoniosa e piacevole; infine uno studio ha dimostrato come i tre righi musicali nascondano le parole "DIO", "FEDE" e "ABBAZIA". Per due appassionati come noi questo spartito è come la porchetta nella piadina, una vera prelibatezza.

 La foto purtroppo non è della migliore qualità, ma il muro stesso è in pessimo stato.

Subito dopo abbiamo ripreso la macchina per spostarci fino ad Agrano, un paesino veramente piccolo la cui unica attrazione è la Morta. Si tratta di una mummia, un cadavere perfettamente conservato appartenente ad una donna e ritrovato nel 1792 nel locale ossario. Ciò che rende speciale questo corpo è lo stato di conservazione: sebbene il cranio sia solamente un teschio, in alcuni punti del corpo è possibile riconoscere strati di epidermide e perfino parti degli abiti con cui venne sepolta. Al momento la Morta di Agrano è esposta in una cappella all'esterno della chiesa parrocchiale, impossibile da non notare e visibile dalla strada.
Questo cadavere è divenuto oggetto di devozione, come testimoniano i ceri accesi e gli ex voto che ci sono all'interno della cappella. Affrescati sulla facciata esterna del piccolo sepolcro ci sono una serie di inquietanti memento mori.

L'idea era di proseguire la gita andando verso il Lago d'Orta, lasciando la macchina a Orta San Giulio e prendendo il traghetto per l'isola omonima, principalmente per la leggenda che riguarda la costola di drago esposta all'interno della basilica di San Giulio e secondariamente per abbuffarci vista la nostra fame, ma dopo un'ora intera passata a controllare e ricontrollare ogni singolo e dannatissimo parcheggio abbiamo abbandonato il ridente paesino per cercare un altro posto.
Dopo esserci fatti assalire dal panico pre-prandium, visto che ogni posto minacciava di chiudere nel giro di venti minuti, abbiamo deciso di fermarci alla Locanda da Venanzio. Bellissima l'atmosfera, servizio lento come la messa.

Dopo una puntatina alla statua del San Carlone, a San Carlo di Arona, da cui abbiamo avuto una meravigliosa visuale del Lago Maggiore, ci siamo di nuovo allontanati per raggiungere l'ultima tappa della gita: Briga Novarese, dove ci sarebbe piaciuto entrare nella chiesa di San Tommaso, risalente al secolo XI e contenente un ciclo di affreschi che ci interessava, ma purtroppo l'abbiamo trovata chiusa. Anche dall'esterno, comunque, l'edificio fa la sua bella figura. Sembra quasi una chiesa cattolica scozzese o irlandese, isolata su un'altura in mezzo al verde.


In mancanza degli affreschi abbiamo fatto una passeggiata nel boschetto dietro la chiesa, nel quale pare che si possano avvistare creature fantastiche e fuochi fatui - e sì, io sono convinta che i fuochi fatui siano degli allegri spiritelli azzurri che gemono come nel film Brave.

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